In einem zur amtlichen Publikation vorgesehenen Urteil zu Art. 27 Ziff. 2 LugÜ hatte das BGer die Frage zu beurteilen, ob die in der Schweiz an sich ausgeschlossene direkte postalische Zustellung eines ausländischen verfahrenseinleitenden Schriftstücks ausnahmsweise doch ausreichend sei — dh der Formmangel geheilt werden könne -, wenn die Einhaltung der vorgeschriebenen Form in konkreten Fall die Rechte des Beschwerdeführers nicht besser wahren würde als die postalische Zustellung.
Das Appellationsgericht TI hatte diese Frage bejaht. Das BGer weist die dagegen erhobene Beschwerde gut:
“La posizione del Tribunale di appello, che ha riconosciuto una decisione estera facente seguito ad un atto introduttivo irritamente notificato in Svizzera per via postale diretta, appare, in conclusione, in contrasto con la dottrina largamente maggioritaria e con l’inequivocabile giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. Nella misura in cui essa possa prestare il fianco a malintesi, pure la giurisprudenza del Tribunale federale va intesa nel senso che l’intimazione postale diretta della domanda giudiziale al convenuto viola insanabilmente l’art. 27 n. 2 CL in combinazione con la riserva svizzera all’art. 10 lett. a CLA65, indipendentemente dal fatto che l’irrita notificazione abbia causato al convenuto un qualsivoglia pregiudizio concreto; sotto l’ovvia riserva della incondizionata costituzione in giudizio.”